Non sono una signora

 Una canzone della Berté diceva : "Non sono una signora...". Ho voluto essere una signora da sempre. Immaginando la mia vita in funzione di un quadro fantastico, che mi sono dipinta, una signora con un marito da accudire, per cui cucinare... Una donna vera, certificata all'anagrafe oltre che dal bisturi di un chirurgo, che avrebbe tolto ogni cm del mio vecchio corpo. Il sogno era talmente reale, che ogni parte di me, voleva fosse vero. Ho lasciato che la mia vera essenza fosse rinchiusa dentro una gabbia, nel profondo. Talmente mi faceva paura vederla. Solo in piccole e rare occasioni ho lasciato che potesse uscire, le ho permesso di esserci, qualche piccola uscita... Perché? Perché una donna é fragile, piccola, docile.. Una donna porta la gonna e le scarpe col tacco. Ho chiuso il mio corpo insieme alla mia vera essenza, sono riuscita a essere talmente convinta di poter essere credibile, passabile, vera solo se... Che anche il sesso, il corpo, o i genitali sono diventati un terreno minato. Mi sono chiusa a riccio, avendo rapporti solo come una vera donna farebbe:" Non lo fo’ per piacer mio ma per dare un figlio a Dio». Mi sono ingannata così a lungo che ci ho creduto... Mi spaventava così tanto la mia parte più vera, che ho preferito ignorarla. Perché? Perché è forte, grossa, alta, non docile, spesso non ha bisogno di un uomo per essere realizzata o per fare qualcosa, perché spesso quell'uomo di cui ho sempre creduto di aver bisogno, sono io. Ho vissuto tanto in catene, mi sono ripetuta quanto ero inutile, poco brava, inadeguata, troppo alta, troppo grossa, troppo... Ero sempre fuori tempo massimo. Mi sono plasmata per essere perfetta, ma Poi? Poi guardandomi allo specchio, fra qualche anno, fra mille interventi, avrei visto sempre quel travestito che mi faceva paura, che odiavo! Non posso scappare da quello che sono, da come voglio essere, da cosa mi piace... Posso solo abbracciare le mie paure, o meglio le parti di me che mi fanno paura. Voglio essere donna, voglio essere Rebecca, voglio esserlo come dico io, col mio corpo. Non voglio più diventare altro, qualcosa di lontano da me, qualcosa di irreale... 

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